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RECENSIONE :

Fortunato Guerra

Pubblicata su:

(Massoneria Italiana Fb. - 19 febbraio 2024)

JULIUS EVOLA

Scritti sulla massoneria volgare speculativa

a cura di Renato Del Ponte, con un saggio di Cristofaro Sola.

Ed. Arŷa, Genova 2012, pagine 192, € 24,00.

Spesso quando si è a corto di argomenti, o non si sa replicare, pur di controbattere l'avversario lo si denigra ricorrendo alla nota fallacia ad hominem: si diffama, si calunnia e s'infanga la controparte cercando di avallare l'idea che se è una persona spregevole ed infima anche i suoi argomenti saranno spregevoli ed infimi.

E' questo un escamotage dialettico comune nei social, in cui è facile cadere perdendo di vista il vero contendere: le tesi esposte e su cui si discute, non altro.

Perché questo pistolotto sulla fallacia ad hominem? Perché è spessissimo usata quando si tratta di analizzare il pensiero di un filosofo "scomodo": Julius Evola. Non sto qui a discutere chi era il "nostro": in rete troverete centinaia di pagine sull'argomento. Viceversa intendo recensire un libro davvero interessante e che suggerisco vivamente di leggere ai fautori del libero pensiero: J. Evola, "Scritti sulla massoneria volgare speculativa", Arya editore 2012.

Dalla sinossi: "Sul finire del 1600 la "Massoneria operativa" entra in profonda crisi, per morire nel 1717 e trasformarsi in un'associazione di uomini di "buona volontà", assiepati sotto le bandiere dell'egualitarismo democratico. Attraverso la sopravvivenza solo virtuale di una sovrastruttura gerarchico-simbolica, condizionata da un confuso e artificioso sincretismo pseudo filosofico, si sviluppa la "Massoneria volgare speculativa". Ormai priva di luce, ma forte solo nella quantità, dalla seconda metà del '900 la Massoneria galleggia in forma semplicemente "testimoniale", essendosi radicata in essa 'inquinante sostanza antitradizionale, esatto contrario della Via iniziatica sapienziale. Julius Evola lo aveva compreso e l'ha scritto, perché i veri iniziati - del suo tempo e delle generazioni a venire - non avessero a cadere in trappola."

E' una tesi meritevole di attenzione oppure son tutte frottole? Deciderlo spetta, come sempre, al lettore; inutile, ed anche francamente ridicolo, sarebbe disquisirne senza averlo letto. Ancor più inutile e puerile ricorrere all'abusata fallacia ad hominem ricordata in incipit.

Per quanto mi riguarda, voglio solo osservare che la tesi espressa da Evola, in particolare sull'esaurirsi della spinta propulsiva massonica sul finire del settecento primo ottocento, e sulla successiva decadenza/trasformazione, coincide, fatto salvo inevitabili distinguo, col pensiero di Giarrizzo, Cazzaniga, Ciuffoletti, Conetti, e della Margaret C. Jacob: troppi per essere una semplice coincidenza, e ancora troppi visto che gli autori citati son tutti storici di vaglia.

Buona lettura.

Fortunato Guerra

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